Chiamato in origine “Corso del Littorio”, poi “Corso Nuova Italia”, infine ridenominato “Corso Italia”, fu realizzato nei primi anni Trenta come nuova e moderna passeggiata che avrebbe collegato Piazza Gabriele Rossetti alla nuova Villa comunale da poco realizzata cinquecento metri più a Sud, presso il piano dell’Aragona.
La prima parte, quella prospiciente Piazza Rossetti, è stata da pochi anni oggetto di un riassetto, con il recupero dei vecchi edifici scolastici e la realizzazione della scalinata verso la piazza. È proprio da questi due edifici che inizia la storia del nuovo quartiere. Il 19 febbraio 1925 veniva posata la prima pietra del primo palazzo alla presenza delle autorità e di una grande folla assiepata in quella che non era ancora piazza Rossetti, ma veniva allora chiamata Piazza Cavour.
Il primo palazzo venne costruito in poco più di un anno, tanto da essere inaugurato il 12 settembre 1926 unitamente al Monumento a Gabriele Rossetti ed all’Acquedotto del Sinello. Il secondo palazzo venne invece realizzato nel 1931. I due edifici ospitarono le scuole elementari, la Scuola di Avviamento Professionale “Gabriele Rossetti”, la Scuola Media e al piano terra del secondo palazzo, gli uffici comunali.
Dopo l’ingresso delle truppe Alleate il 5 novembre 1943 al comando del Generale Montgomery, i due edifici scolastici vennero destinati a sede di Ospedale Militare, collegati da un ponte in legno gettato tra le due finestre al piano superiore verso via XXIV Maggio. Solo alla fine di giugno 1944, quando le truppe Alleate della VIII Armata lasciarono la città, i due edifici tornarono ad essere destinati ad uso scolastico, fino agli anni Novanta, quando ormai inadeguati all’uso, vennero ristrutturati e destinati a usi commerciali e amministrativi.

Procedendo oltre in direzione Sud, verso la Villa Comunale, si accede al tratto del corso aperto alla circolazione.
Strada di case e negozi eleganti, Corso Italia mantiene un aspetto raffinato dato dal rapporto fra i volumi delle case che ci si affacciano, costruite prevalentemente negli anni Trenta.
Subito all’incrocio con la prima strada, via XXIV Maggio, si trova una caratteristica costruzione in stile Art Nouveau. Si tratta del Politeama Ruzzi, completato nel 1927. La facciata ha un portico a cinque arcate. Sulle chiavi di volta degli archi sono incise le iniziali del committente, l’industriale Giovanni Ruzzi. La facciata a intonaco è decorata da lesene su cui sono presenti dei motivi vegetali. Il Politeama doveva servire a ospitare le riunioni del Partito Nazionale Fascista, oltre che a svolgere funzioni sociali e culturali. Sul portale di ingresso è ancora visibile il motto “Delectando docet”, ovvero “Dilettando insegna”.
Proseguendo su per il corso, si incontrano numerosi palazzi liberty. Degni di nota sono Palazzo Bottari, proprio di fronte al Politeama Ruzzi e Palazzo De Sanctis, subito dopo, sempre sul lato destro.

Passata via IV Novembre, successivamente ad un palazzo del dopoguerra, si incontrano invece Palazzo Martella, dove un tempo aveva sede l’omonimo pastificio, e Palazzo Vicoli. Di fronte a questo, all’incrocio con via Asmara, c’è Palazzo Cieri-Cavallone.
La visita al quartiere liberty di Corso Italia si estende alla vicina via Asmara, che inizia al termine Sud del Corso, dove all’incrocio con via Smargiassi, si trova la palazzina più bella fra tutte, il Palazzo Melle-Molino. Costruito nel 1929, il palazzo a due piani è integrato con una torretta a tre piani, in cui le porte finestre dei balconi sono lavorate in forma di trifora con decorazioni floreali.