Piazza Rossetti è considerata il centro della Vasto moderna. L’ampio spazio intorno, la presenza di grandi palazzi, torri medievali e del Castello sullo sfondo fanno pensare che questo sia sempre stato un luogo centrale. In realtà ci troviamo al di fuori della mura caldoresche e fino a un secolo fa, la “Spianata del Castello” era lo spiazzo sterrato su cui si teneva la fiera di San Gaetano e si commerciavano gli animali.
La piazza è ovale e l’asse maggiore è orientato in senso Nord/Sud. Verso Nord la piazza è chiusa dal fronte di Palazzo Palmieri, opera neoclassica del primo Ottocento sorta sui ruderi di una parte del Castello Caldoresco. Verso Sud, invece, si apre la prospettiva di Corso Italia, con i bei palazzi gemelli sorti negli anni Venti per ospitare gli istituti scolastici della città in crescita.
Sul lato ovest piazza Rossetti è lambita da Corso Garibaldi, l’arteria moderna che faceva parte fino agli anni Sessanta del tracciato della statale Adriatica, che congiungeva Trieste ad Otranto passando per i principali centri abitati. Le case che si affacciano su quel prospetto sono state in parte ricavate dall’ex convento dei Paolotti, di cui è rimasta la chiesa di San Francesco da Paola, detta comunemente dell’Addolorata, con bella facciata settecentesca.
Il lato ad Est di piazza Rossetti è quello però più interessante.
È una murata compatta di edifici di epoche diverse, che tutti insieme formano però una perfetta semiellisse che termina verso Sud, con un torrione alto più di 20 metri. Dietro il fronte dei palazzi, svetta la mole del campanile di Santa Maria. Nelle vetrine di alcuni negozi si possono ancora vedere i reperti di mura romane che rivelano come la struttura muraria fosse quella dell’anfiteatro di Vasto, riutilizzata nel Duecento per la prima espansione delle mura cittadine e coronata nel 1439 dalla torre difensiva che oggi è detta “Torre di Bassano” e che ha preso le sue forme definitive nel Settecento.
Durante i primi anni del Novecento, si ritenne che il nuovo centro di Vasto dovesse assumere l’aspetto monumentale che le conveniva. Contemporaneamente cresceva la volontà della popolazione di rendere omaggio a Gabriele Rossetti come simbolo del Risorgimento e della nuova coscienza nazionale.
Per questo, dopo vari tentativi effettuati dalla fine dell’Ottocento per raccogliere i fondi necessari, al termine della Prima Guerra Mondiale i sindaci della città e poi il podestà Pietro Suriani riuscirono a finanziare la realizzazione del monumento a Gabriele Rossetti e a inaugurarlo nel 1926. Alla cerimonia prese parte anche Sua Altezza Reale il Principe Umberto di Savoia, erede al trono.
Piazza Rossetti oggi si presenta molto curata e ricca di significati allegorici.
Al suo centro campeggia il monumento al poeta vastese Gabriele Rossetti, circondato da un’aiuola ottogonale, racchiusa da un’inferriata con un cancello arricchito con simbologie massoniche. La pavimentazione in pietra bianca è solcata da disegni geometrici che individuano un ottagono e una stella a quattro punte.
Il monumento, realizzato in bronzo dallo scultore napoletano Filippo Cifariello, vede un Gabriele Rossetti idealizzato e ritratto in abiti tardo-ottocenteschi, intento a leggere la Divina Commedia. Il poeta è sormontato da un’aquila pronta a spiccare il volo. Sulla stele su cui appoggia la schiena il poeta, appaiono i medaglioni dei suoi quattro figli, la maggior parte dei quali erano divenuti celebri in Inghilterra come poeti o pittori. Le opere sono collocate su una stele in pietra di Gioia del Colle, sul cui retro appare scolpito in bassorilievo il profilo di Dante.
Sempre del 1926 è la grande fontana monumentale presente nell’aiuola di Nord-Ovest, punto terminale dell’acquedotto del Sinello la cui costruzione avrebbe significato per Vasto un notevole progresso nella distribuzione dell’acqua potabile in tutte le case. L’opera, originariamente costituita solo dalla grande vasca circolare in pietra che ancora reca ai quattro lati lo stemma sabaudo circondato da due grandi fasci littori, è stata modificata negli anni Settanta con l’inserimento di un corpo centrale che crea piacevoli giochi d’acqua.