Uno dei luoghi più belli di Vasto è la sua Villa Comunale. Natura, storia e cultura si fondono insieme in questo spazio che da oltre cento anni rappresenta il luogo di svago per eccellenza dei vastesi di tutte le età.
La Villa Comunale nacque come viale monumentale per collegare piazza Marconi, lo spiazzo sorto di fronte al tratto più a Sud delle mura caldoresche, con la cappella di San Michele, posta in cime alla collina dei Tre Segni. Il viale fu progettato dall’ingegner Luigi D’Aloisio come omaggio ai caduti vastesi della Prima Guerra Mondiale. Per questo ai suoi lati vennero piantati 185 lecci argentati, uno per ciascuno milite, identificato con una targhetta che ancora oggi è visibile alla base di ogni albero.
Il 2 giugno del 1923, con la realizzazione del Viale delle Rimembranze, veniva inaugurata la prima parte della Villa Pubblica, intitolata al “Principe di Piemonte”. Successivamente vennero aperte sottoscrizioni pubbliche per continuare l’opera di sistemazione del giardino pubblico e ne furono man mano realizzate diverse parti grazie all’intervento dei tanti vastesi emigrati all’estero. Venne realizzato un giardino botanico, un boschetto di pini e un laghetto nel quale, il 24 maggio del 1929, venne inaugurata la fontanina realizzata dallo scultore Vittorio Sanvitale, successivamente rimossa.
Lo sviluppo della Villa fu possibile soprattutto grazie all’abnegazione di Francesco Pomponio, detto Don Ciccio, che si occupò per anni gratuitamente della messa a dimora delle piante e della manutenzione del luogo. Nel 1932, l’amministrazione comunale premiò il suo lavoro con la nomina a “Direttore” della Villa Comunale. Don Ciccio continuò nel suo lavoro di sistemazione, realizzando una grotta artificiale con annessa voliera e un piccolo serraglio dove, per alcuni anni, fu ospitata anche una scimmia.
Oltre al modesto nucleo di giardino zoologico, successivamente scomparso, la Villa Comunale di Vasto nel dopoguerra divenne il luogo d’elezione per l’infanzia e per la terza età.
Per i bambini furono costruiti diversi giochi, prima in legno e ferro, poi rimpiazzati con materiali più moderni. Per gli anziani, invece, i numerosi tavoli installati in tutto l’ampio giardino divennero luogo ideale per interminabili partite a carte.
Oltre a queste popolazioni, in particolare nelle ore serali, grazie alle tante panchine disseminate nel verde, la villa è sempre stata anche il luogo preferito dagli innamorati per godere un po’ di riservatezza… al chiaro di luna.
Oggi la Villa Comunale rimane la stessa di un tempo, ma… ha cambiato genere. Dal 2001, infatti, è stata reintitolata alla Principessa di Piemonte. Nel 2007 è stata realizzata la grande fontana con giochi d’acqua nella piazza posta poco dopo l’ingresso il secondo ingresso principale, quello in cima a Corso Italia.

Sempre allo stesso ingresso è stato posto un megalite in quarzo proveniente dalle miniere d’oro di Kalgoorlie nel West Australia in ricordo degli emigranti vastesi e del loro lavoro nel nuovissimo mondo. All’incrocio con il Viale delle Rimembranze, invece, è stato installato un cippo in marmo in memoria di quanti caddero per la patria.
